Che cosa brucereste nel fuoco del tempo? Di quale brutto ricordo vorreste liberarvi? Infine, quale desiderio affidereste al grande fiume? Abbiamo cercato di rispondere a queste domande durante tutto il tragitto  intrecciando le sensazioni del paesaggio intorno a noi con quelle dei nostri paesaggi interiori. Abbiamo conosciuto antiche favole e leggende del grande fiume e poi ci siamo bagnati nella sua acqua che è stato un po’ il nostro modo di stringergli la mano.

Un bel boschetto di Robinie contornava il Budrio che avevamo in programma di visitare. Chi ha portato la Robinia in mezzo a noi? È stato Jean Robin farmacista e botanico del Re di Francia nel 1601? oppure Alessandro Manzoni? Come sosteneva uno dei partecipanti alla nostra escursione teatrale.

Ebbene è stato sia l’uno che l’altro. Il primo la introdusse dal Canada in Europa, per la precisione in Francia mentre il secondo la introdusse dalla Francia nella sua villa di Brusuglio in Brianza e ne consigliò l’uso per il rimboschimento dei terreni collinari erosi. Da quel giorno la Robinia, grazie alle sue spiccate proprietà di adattamento da pianta ornamentale di giardini privati è diventata molto presente in tutto il nostro territorio. Alcuni la considerano addirittura infestante ma il dolce profumo primaverile dei suoi fiori che irrompono colorati nel monotono della pianura ci fa sempre sentire felici di incontrarla.

Una bicicletta abbandonata all’imbocco di una strada sterrata ci ricorda i tempi della vita contadina quando gli alberi solitari segnavano i luoghi dove dedicarsi al riposo, soprattutto le querce secolari con le loro chiome frondose ma anche gli olmi che invece segnavano i confini tra un podere e l’altro.

E poi, dopo la foresta, abbiamo incontrato l’enorme distesa di sabbia, “quanta varietà di paesaggi nell’arco di così pochi chilometri” ci è stato detto. Qui la spiaggia cambia sempre, le correnti del fiume la modellano in uno scambio costante di trasporto e sedimentazione.

Tutto cambia al cospetto di un fiume.

La storia, la natura e senza dubbio cambiamo un po’ anche noi affidando i nostri desideri alle acque in attesa che qualcosa che da tempo alberga nei nostri cuori finalmente si avveri.

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